4,8 MILIONI DI EURO PER FERMARE I MIGRANTI DALLA TUNISIA: APPELLO DELLA SOCIETÀ CIVILE ITALIANA!

Comunicato stampa, 17 aprile 2024

ASGI, ARCI, ActionAid, Mediterranea Saving Humans, Circular Spaces e Le Carbet sfidano il finanziamento per il refitting e il trasferimento in Tunisia di 6 motovedette. L’udienza presso il TAR del Lazio è fissata per il 30 aprile.

“La visita odierna del premier Meloni a Tunisi conferma il rafforzamento delle relazioni bilaterali tra i due Paesi, nonostante la politica repressiva del governo tunisino nei confronti dei migranti.

Nell’ultimo anno, l’Italia ha svolto un ruolo di primo piano nei negoziati per la firma del Memorandum tra l’Unione Europea e la Tunisia e ha ampiamente finanziato le politiche di blocco dell’immigrazione. La visita ufficiale di questa mattina del premier Meloni a Tunisi è una conferma del rafforzamento delle relazioni bilaterali tra i due Paesi, nonostante la deriva autoritaria del governo tunisino, che dal febbraio 2023 persegue una politica apertamente razzista e repressiva nei confronti dei migranti.

Nell’ambito di questa collaborazione, nel dicembre 2023 il Ministero dell’Interno italiano ha stanziato 4.800.000 euro per la ristrutturazione e il trasferimento di 6 motovedette alla Garde Nationale (G.N.) tunisina, replicando un modello già adottato in Libia. Questo finanziamento è stato contestato da ASGI, ARCI, ActionAid, Mediterranea Saving Humans, Circular Spaces e Le Carbet, che lo hanno impugnato con un ricorso cautelare al TAR del Lazio. L’udienza è fissata per il prossimo 30 aprile.

Infatti, le associazioni ricorrenti ritengono che il sostegno al G.N. tunisino aumenti il rischio di violazione dei diritti fondamentali e dell’obbligo di “non respingimento” dei migranti e sia illegittimo sotto diversi aspetti. In particolare, il finanziamento violerebbe la legislazione nazionale che vieta il finanziamento e il trasferimento di armi a paesi terzi responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali sui diritti umani. Il trasferimento stesso delle motovedette viene decretato senza alcun coinvolgimento del Ministero degli Affari Esteri e del Ministero della Difesa e dei molteplici organi consultivi e di controllo che svolgono un ruolo chiave nei complessi meccanismi procedurali di pianificazione, verifica e autorizzazione stabiliti dalla legge. 185/1990 con lo scopo di monitorare il flusso dei movimenti di materiali di armamento in entrata e in uscita dall’UE.

Inoltre, il G.N. tunisino si è reso responsabile di documentate violazioni dei diritti umani durante le violente intercettazioni in mare e dopo lo sbarco in Tunisia, un paese che quindi non può essere considerato un “paese sicuro” secondo i parametri della Convenzione SAR. Gli abusi commessi dalle autorità tunisine nei confronti dei migranti sono ampiamente documentati da varie organizzazioni internazionali e dalle stesse Nazioni Unite. Numerose testimonianze e rapporti denunciano i metodi violenti di intervento in mare della G.N. tunisina: manovre pericolose volte a bloccare le imbarcazioni che in alcune occasioni hanno provocato naufragi e persino la morte di persone migranti, uso di pistole e bastoni per minacciare le persone a bordo, furto dei motori delle imbarcazioni che vengono poi lasciate alla deriva e altre pratiche estremamente pericolose. In molte occasioni, le persone intercettate in mare e riportate a terra sono state direttamente e illegalmente deportate nelle zone di confine con la Libia e l’Algeria, dove decine di persone hanno perso la vita dopo essere state abbandonate nel deserto.

È quindi evidente che i mezzi messi a disposizione delle autorità tunisine vengono costantemente utilizzati per atti che violano palesemente i diritti umani dei migranti in mare, anziché contribuire a iniziative umanitarie. Pertanto, il ricorso – presentato da un pool di avvocati composto da Luce Bonzano, Maria Teresa Brocchetto, Giulia Crescini, Giulia Vicini, Carmela Maria Cordaro, Cristina Laura Cecchini, Lucia Gennari, Loredana Leo, Nicola Datena, Maria Pia Cecere e Miriam Fagnani – chiede l’immediata sospensione dell’accordo in attesa dell’esame del caso”.

Immagine: Mediterranea Saving Humans

Dichiarazione in italiano: https://mediterranearescue.org/it/news/4-8-milioni-di-euro-per-fermare-i-migranti-dalla-tunisia-la-societa-civile-italiana-presenta-ricorso-al-tar